Mercoledì 31 gennaio la professoressa Carla Puligheddu, garante dell'infanzia e dell'adolescenza della regione Sardegna, ha convocato nel suo ufficio di Cagliari una rappresentanza di associazioni di persone con diabete per parlare del progetto diabete a scuola.
Per la garante è necessario che ci sia la condizione affinché al bambino con diabete venga riconosciuto il diritto ad una piena e sicura inclusione in contesti scolastici, educativi e formativi. Non dimentichiamo che la Sardegna è l'area geografica con maggiore incidenza di diabete di tipo 1 al mondo in età scolastica e questo rende più urgente che mai una soluzione al problema, rimasto inevaso da quando è scaduto il protocollo d'Intesa tra l'assessorato alla sanità e l'ufficio scolastico regionale della Sardegna, relativo al percorso di inclusione dell'alunno con diabete nell'ambito scolastico, protocollo di durata triennale 2015-2018 non rinnovato
Alla guida della delegazione il presidente della rete Sarda di abete Riccardo Trentin con la vice Carol Tola. Queste le sue parole:
L'accoglienza scolastica dell'alunno con diabete è un momento delicato e cruciale perché influenza in modo determinante la sua crescita e il suo inserimento sociale. In classe l'alunno deve poter controllare la glicemia, assumere l'insulina e gestire eventuali crisi iper o ipoglicemiche in condizioni di normalità e serenità. Tuttavia ciò non è sempre realizzabile autonomamente, pertanto la scuola ha il dovere di vigilare sulla salute dei propri studenti.
Ad accompagnare Trentin anche il vicepresidente di diabete Italia Marcello Grussu, il quale ha ricordato come in molte altre regioni sono già attivi e funzionanti protocolli scuola- diabete e il presidente di Aniad Sardegna Benedetto Mameli che ha presentato un protocollo scuola- diabete redatto e aggiornato da insegnanti, associazioni di genitori con figli con diabete, persone con diabete, medici diabetologi pediatri. Tutto in collaborazione con Asl 5 di Oristano e l'associazione cittadinanzattiva. La garante ha condiviso e recepito tutte le osservazioni e le considerazioni fatte ed ha auspicato la risoluzione del problema tramite l'avvio di un lavoro tecnico-istituzionale che cercherà di far nascere un'intesa tra associazioni, istituzioni sanitarie, comunità scientifica della diabetologia pediatrica e ufficio scolastico regionale.
Sono convinta - ha detto la garante - che i minori con diabete tipo 1 non si debbano sentire diversi rispetto ai propri coetanei e che l'inclusione scolastica vada di pari passo con il diritto alla cura, la salute, all'istruzione e ad un sano sviluppo psicofisico. Occorre avere insegnanti informatici e formati sul diabete in una regione che ha il record mondiale di diagnosi della patologia in età evolutiva. Scuola e diabete è la strada più efficace nell'ottica del progresso sanitario nell'ottica dell'inclusione e della non discriminazione delle diversità.